1 FEB 2014

“SIAMO ANCORA A ZERO, ANZI, SOTTOZERO”

Articolo inserito da unucisa il 1/2/2014 alle 15:56

                                                                                                                                                                                                                             
In questo periodo invernale in cui, dalle nostre parti, ad imperversare è lo scirocco e giammai la tormenta di neve, il titolo di questo ultimo dispaccio è riferito alla sconcertante situazione dei nostri due fucilieri del BTG “San Marco” in India: il capo di prima classe Massimiliano Latorre e il secondo capo Salvatore Girone.
Gli ormai tristemente famosi “due marò” dell'affaire indiano, dei quali, dopo due anni, la nostra diplomazia (con la “d” minuscola) si è ricordata e, finalmente, pure il Presidente della Repubblica ha iniziato a tuonare per una vicenda risalente al 25/2/2012, e di cui, ancora oggi, non si conoscono nemmeno i capi di imputazione che possano giustificare la messa agli arresti di due soldati italiani in terra straniera.
Rifacendomi al presidente nazionale di “Marinai d'Italia”, Amm. Paolo Pagnottella (memorabile il suo editoriale dell'Agosto/Settembre 2012), prima dell'inizio della nostra conviviale di qualche giorno addietro, ho manifestato il mio personale disappunto per una vicenda che, ormai, ha oltrepassato ogni limite di decenza istituzionale e giuridica.
La nostra Sezione, a partire da oggi e sino a quando non ritorneranno in Patria i nostri fucilieri della Marina, esporrà sul sito internet il nastro giallo di protesta, sperando che non si tramuti in rosso - vergogna.
Non voglio scendere nel merito di una questione che, purtroppo, è sempre più un affare diplomatico che altro, però ritengo importanti due notazioni a carattere giuridico che, a parer mio, condensano l'illegittimità di una situazione inaccettabile: Italia e India hanno ratificato entrambe la Convenzione di Montego Bay del 1982, che ha sostanzialmente ratificato lo JUS COGENS, ovvero, il “principio del fine territoriale”; in base a queste norme di diritto internazionale, si badi bene, la Enrica Lexie su cui lavoravano i due marò non poteva essere inseguita, costretta ad ormeggiare nel porto indiano di Kochi, tenuta sequestrata per più mesi.
Sempre in ragione delle anzidette norme, i due nostri marinai possono essere giudicati esclusivamente da un Giudice italiano perché, in quella occasione tragica (non dimentico che sono morti due pescatori), i navigli erano in acque internazionale e i due fucilieri si trovavano a bordo di una nave battente bandiera italiana.
Queste poche righe non possono e non vogliono essere una sentenza di assoluzione per Girone e Latorre, piuttosto rappresentano il condensato di valutazioni oggettive che, mi sia consentito, bocciano senza possibilità d'appello l'ipotesi bislacca della ipotizzata  accusa di pirateria.
Andiamo a riprenderci i nostri uomini.
Il Presidente