D i s p a c c i d a l F r o n t e “TANTISSIME PRESENZE E QUALCHE ASSENZA”
Sappiamo bene che gli appuntamenti di Novembre sono il fulcro dell'attività della nostra Sezione, in quanto, senza falsa modestia, fungiamo da collante per tutta una serie di iniziative che non vengono ristrette all'ambito santagatese.
Compartecipi col Comune di S. Agata Militello, favoriti dal fatto che il “giorno dei morti” cadeva di Domenica, senza scordare la clemenza del tempo con temperature quasi estive, siamo stati presenti in gran numero giorno 2, così come per la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.
La Domenica, innanzi il <> monumento ai caduti, ci siamo radunati soci ufficiali ed aggregati per rendere i dovuti onori a tutti i caduti di S. Agata Militello: l'addobbo floreale a cura della Fondazione intitolata al “nostro” Capitano di Vascello Avv. Salvatore Mancuso, insieme a quello dei tanti familiari, ha funto da giusto proscenio alla deposizione della corona d'alloro da parte dell'Amministrazione Comunale, rappresentata dal Sindaco Dott. Carmelo Sottile.
La manifestazione del successivo 4 Novembre non è stata da meno, anzi, la numerosa e fattiva presenza delle scolaresche ha ulteriormente vivacizzata la finalità dell'evento: in Chiesa e innanzi il monumento ai caduti cittadino, insieme alle Autorità Civili e Militari (Ten.V. Alfredo Ciociola di Circomare; Cap. David Pirrera della Compagnia CC; Ten. Alessio Alvino della Guardia di Finanza; Dr. Daniele Manganaro del Commissariato di PS; Cap. Antonino Ciccarello dei VVUU), alla Banda musicale e agli amici delle Associazioni d'Arma (Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato) si è reso omaggio ai caduti di ogni tempo e, con un po' di presunzione (che non guasta), a testimoniare che il loro sacrificio può e deve essere volano per il futuro della nostra Patria.
Nel pomeriggio, così come succede da tanti anni a questa parte, ci siamo divisi per testimoniare il nostro attaccamento alle Istituzioni: abbiamo risposto all'invito del Comune di Alcara Li Fusi così come a quello di Caronia; questo ultimo voluto fortissimamente dal nostro p. Antonio Cipriano.
Davvero una giornata memorabile, nel corso della quale abbiamo consegnato al presidente emerito, Cono Benedetto, l'attestato per i suoi invidiabili 60 anni di iscrizione all'UNUCI: semplicemente unico.
P. Daniele e p. Antonio, nostri soci-cappellani, qualora occorresse, hanno ulteriormente testimoniato coi fatti più che con le parole il loro attaccamento e, soprattutto, la loro testimonianza di Fede: <> (p. Daniele).
A Caronia, dopo la deposizione della corona di alloro al locale monumento ai caduti da parte del Sindaco, Arch. Calogero Beringheli, abbiamo assistito alla S. Messa officiata da S.Ecc. Mons. Ignazio Zambito, Vescovo di Patti: l'imprevedibile p. Antonio mi ha tirato lo scherzo di salutare il nostro Pastore e così ne ho approfittato descrivendo le finalità dell'UNUCI e, una volta che c'ero, ho espresso un pensiero a nome degli associati sulla difficile dicotomia del perseguire la pace ma ben guardinghi dal sottovalutare pericoli e possibili ingenuità (ahiahiahi!!!).
Il Vescovo, durante l'omelia, ci ha deliziati con una vera propria lectio magistralis avente a tema il “simbolo”: ha concluso rifacendosi alle nostre radici cristiane che non possono distoglierci dal considerare gli ultimi, i più poveri, così che il riscatto ed il futuro passano necessariamente attraverso onestà e messaggio evangelico!
Infine, riguardo le assenze, per la prima volta non è stato presente il Ten. Michelangelo Marullo che ci ha lasciati qualche mese addietro; il tratto signorile e i modi gentili, così come quello di altri soci e di persone a noi care, ci hanno accompagnati e, ne siamo sicuri, lo faranno anche in futuro. Avremmo preferito che qualche altra presenza più consistente si materializzasse, ma la neocostituita calotta ha già in riserbo il giusto pegno per i “disertori”, tutti segnati.
Il Presidente
D i s p a c c i d a l F r o n t e “CENTRALITÀ E PERIFERIA”
Lo sorso 25 Settembre, presso l'Hotel Europa di Rende, grazie all'abile organizzazione della Sezione di Cosenza, ho partecipato all'incontro col Presidente Nazionale UNUCI, Gen. C.A. Rocco Panunzi.
In premessa mi piace raccontare del piacevole viaggio fatto in compagnia dei colleghi di Enna e Caltanissetta, Ten. Nunzio Buscemi e Ten. Calogero Bonfanti, insieme ai quali, a discapito della distanza e delle condizioni meteo, il “tempo è volato via”: insomma, la strada è stato il viatico giusto per una discussione durata diverse ore, nel corso della quale, insieme agli immancabili richiami alla vita militare, abbiamo discusso di attualità e di tanto altro; per non farci mancare nulla, al ritorno, grazie a Calogero, col collega (avvocato) Nunzio abbiamo scoperto ed assaporato il <>, una vera impareggiabile prelibatezza.
Ritornando al simposio caldeggiato dal nostro Presidente Nazionale, in cui la Sicilia era ben rappresentata dal Vice Presidente Regionale, Magg. Claudio Zaccardo, così come dai presidenti di Augusta e Noto, Cap. Vincenzo Italia e Ten. Biagio Iacono, si è realizzato lo scopo di avvicinare la “periferia” alla presidenza romana: alla stessa maniera è stato fatto con la zona centrale e settentrionale della nostra Penisola.
La mattinata è stata dedicata alla reciproca conoscenza e, così, ne ho approfittato per fare dono al Presidente Panunzi, su mandato del presidentissimo Cono Benedetto, della cartolina che la nostra Sezione ha editato, con tanto di annullo filatelico, in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Nel pomeriggio, invece, sono state rappresentate alcune problematiche delle sezioni e, in particolare, quella inerente il rapporto coi soci. Al di la della grandezza dell'uomo e del soldato, devo riconoscere che sono rimasto impressionato dalla disponibilità del nostro nuovo presidente che, una volta eletto, sotto il segno del Gen. Muraro, figura storica e di riferimento per noi tutti, si è dedicato interamente a questa sua nuova missione: ho tratto la convinzione che non potremo che fare bene e, soprattutto, che si è innescato un sistema virtuoso di effettiva vicinanza della Sede romana con le propaggini periferiche.
Concludo col dire che, sicuramente, sul piano personale ho colto la necessita di un maggiore e migliore impegno a servizio dei soci.
Il Presidente
D i s p a c c i d a l F r o n t e “RICORDI ED AMMIRAZIONE”
Cercando di assaporare sino in fondo gli ultimi scampoli di questa strana estate, voglio raccontare di quelle “non solite cose” che capitano ad un presidente di una delle tante Sezioni UNUCI sparse in giro per l'Italia. Infatti, a fronte di una cancellazione all'ultimo minuto del primo raduno nazionale a Caserta (inutile dire, per l'improvviso venir meno di uno sponsor!!!), c'é da menzionare a futura memoria la dipartita di due nostri soci, il Ten. Medico Michelangelo Marullo ed il Ten. Paolo Bascetta.
Per il primo, ho appresa la triste notizia direttamente da un familiare e, così come ho avuto modo di raccontare ad alcuni di noi, sono rimasto toccato dall'accoglienza del figlio e della moglie, i quali, hanno manifestato il loro fortissimo attaccamento alla famiglia dell'UNUCI: per spessore a questo mio racconto, è sufficiente riportare che, entrati nella camera ardente, io ed il ns inossidabile aiutante di campo, M.llo Pippo Carone, siamo stati attirati dalla bara, su cui campeggiava il berretto militare ed il camice bianco: ufficiale medico per sempre!
Qualche giorno appresso, il vice presidente Nino Morabito mi ha partecipata la brutta notizia della morte del Ten. Paolo Bascetta, purtroppo, a seguito di una malattia che fulmineamente se l'è portato via: anche in questo caso, siamo stati presenti alle esequie ed abbiamo partecipato alla famiglia i numerosi messaggi di cordoglio pervenuti dai Soci; soltanto due anni addietro avevamo festeggiato il cinquantesimo di affiliazione.
Insieme alle notizie tristi mi piace parlare di due arzilli giovanotti che, pure loro, hanno caratterizzato ed in meglio l'estate 2014.
Cominciamo con Alessandro Bellière, intrepido ottantenne, alpino-paracadutista-sommozzatore in quiescenza, che ha intraprese il periplo della nostra Penisola, partendo a Giugno da Ventimiglia ed arrivo a Trieste il prossimo 24 Ottobre, in occasione del suo 81° compleanno: con un corteo organizzato con la Pro Loco di Acquedolci, abbiamo fortemente caratterizzato l'accoglienza con un autoveicolo da ricognizione in testa (autista l'anzidetto aiutante di campo, con tanto di bandiere e bustina in testa), bardato della bandiera italiana e di quella siciliana; senza dimenticare l'apporto determinante del pres. Sciambarella (scarso ciclista!) e di parecchi soci della Pro Loco, ho avuto il piacere di accompagnare a piedi l'intrepido Alessandro, di pari passo col rappresentate provinciale dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, Ciro Artale; nella foto si coglie il momento del conferimento di una targa ricordo; grazie intrepido amico; buon viaggio.
Concludo con il più arzillo dei nostri Soci. Il presidente emerito, Cono Benedetto, che solo qualche giorno addietro ha festeggiato 86 anni; il nostro augurio è che continui ancora per moltissimo tempo ad operare così, ovvero, con spirito giovanile e buona salute.
Il Presidente
D i s p a c c i d a l F r o n t e “CHI VIENE E CHI VA”
La visione del Piave, davvero estatica, in occasione del passaggio del Giro, mi ha stregato e fatto riflettere: inevitabilmente, il pensiero è andato a 99 anni addietro, all'entrata in guerra della nostra Nazione; siamo abituati a vedere cartoline e filmati dal color seppia che ci inducono a pensare erroneamente ad un'epoca che la guerra ha condizionata pure nei colori, perciò, vedere questo fiume di un ciano abbacinante mi ha rimandato a quei luoghi meravigliosi che hanno visti infrangere i destini di tanti, troppi ragazzi.
Cambiando argomento, ispirato da una canzone di Ligabue (che mio figlio mi porta a sentire in concerto nei prossimi giorni!), mi piace scrivere dei tanti che, con fede incrollabile, continuano a rinnovare il loro tesseramento alla nostra Associazione; perciò non posso non menzionare la simpatica telefonata del nostro Ten. Giuseppe Caruso (classe '26), il quale, solo qualche giorno indietro, mi ha deliziato con una telefonata carica di quei “valori” che danno senso alla nostra amata UNUCI e, mi sia consentito, al mio essere presidente: rimbrotto per avergli dato il 'Lei' nella lettera indirizzatagli con all'interno i bollini di rinnovo; giovanile impeto nel trattare argomenti quali Patria e fedeltà alle Istituzioni; saggezza nell'elargire pacati consigli. Mi ha strappata una promessa che manterremo a breve: un caffé insieme a Messina, ove attualmente dimora.
A proposito di signorilità, pur dispiaciuto per le dimissioni, voglio fare menzione della lettera di commiato inviatami dal Dr. Mario Liotta, ovvero, un condensato elegante di ringraziamenti e di attestati di stima, unitamente al piacere manifesto di essere stato parte della nostra <>.
Insieme a qualche altro 'cacciatore di teste' abbiamo messo a segno e siamo in procinto di rimpinguare il bottino di proseliti con il rientro di vecchi adepti (Ten. Nino Cannata) e di chi, addirittura, è stato tesserato soltanto per un anno (S.Ten. Gaetano Buono), oppure di chi, in ragione di uno specchiato e proficuo servizio da sottufficiale, viene premiato ora con la STELLA (top secret).
Insomma, a parte il Magg. C. Travagliante che continua a sollazzarsi e al Ten. F. Fabio che riesce sinanco a trasfigurarsi alla presenza di una macchina fotografica, il resto della truppa è sempre attivo e mi sollecita a proporre nuove iniziative: a Giugno a S. Marco d'Alunzio, perciò a breve pubblicheremo i dati dell'appuntamento.
Comodi, comodi!
Il Presidente
Dispaccio dal fronte n. 7 "CARTHAGO DELENDA EST"
In occasione della loro terza Pasqua ingiustificatamente lontani da casa, bontà loro, i governanti dell'India hanno concesso ai nostri Marò, Latorre e Girone, di trascorrerla con i familiari.
A fronte di questa situazione inqualificabile, dell'assordante silenzio delle nostre Istituzioni, mi piace sottolineare l'ultima “tweet storm”, ovvero, la tempesta di messaggi sulla piattaforma Twitter, che proprio in questi giorni si è propagata nell'etere a cura dei moltissimi sostenitori dei due nostri sottufficiali: non dimentichiamoli!
Anche noi, nel nostro piccolo, indossiamo le vesti, certamente meno nobili ma parimenti dignitose, di Catone il Censore per ammonire il nostro Governo: non invochiamo nessuna guerra punica, ma bisogna mettere la parola fine a questa farsa, nella quale, si badi bene, senza entrare nel merito della vicenda, il diritto internazionale è stato reso carta straccia.
Non è possibile che un procedimento giudiziario sia il termometro della pancia degli elettori per i politicanti indiani che, purtroppo, saranno in lizza sino a metà Maggio; senza dimenticare che pure la Corte (non capisco quale) sembra andrà in ferie sino a fine Giugno: dopo oltre due anni non si capisce se c'é un capo d'accusa.
Ed allora, lo slogan latino di duemila anni addietro, inevitabilmente, ritorna attuale e deve essere urlato a squarciagola: carthago delenda est - Italia svegliati.
Chiudo dando il benvenuto al nuovo Presidente Nazionale, Gen. C.A. Rocco Panunzi, al quale auguriamo di operare al meglio per il bene dell'Unione, magari recependo le necessità ed i consigli delle realtà periferiche che, come la nostra Sezione, rappresentano la spina dorsale dell'intero movimento.
Il Presidente
25 aprile 2014 sacra del carciofo a Gerda
Cari Soci UNUCI, siete pregati, come da programma accluso al presente avviso, di voler prenotare la vostra adesione all'iniziativa telefonando al Segretario della Sezione Nino Pappalardo al n. tel 3281234571.
Affrettatevi!
Il Presidente
D i s p a c c i d a l F r o n t e “MEMORIA NEBULOSA”
In questi giorni ricorre l'anniversario dell'attacco alleato a Cassino e, giustamente, assistiamo a un rincorrersi tra storici per la ricostruzione dei fatti e l'interpretazione delle cause. Anche il Presidente della Repubblica si è recato nel frusinate per rimarcare l'importanza dell'evento e la necessità che, per l'ennesima volta, il ricordo l'abbia vinta sulla dimenticanza.
In Sicilia, almeno per quanto è a mia conoscenza, ci siamo fatti scivolare addosso (non tutti e, soprattutto, non certo la nostra Sezione!) il 70° anniversario dell'Operazione Husky: d'altra parte, gli appelli dell'aviere Giuseppe Giannola sono stati recepiti soltanto nel 2009; in pratica, ha urlato ai quattro venti della strage di Biscari per oltre 60 anni allo scopo di ridare voce e dignità ai propri commilitoni trucidati nel ragusano.
Si tratta di un bruttissimo episodio del Luglio 1943, quando, un sergente ed un ufficiale americano, in due distinti episodi, nelle vicinanza dell'odierna Acate, hanno massacrati circa 70 soldati italiani e una decina tedeschi, ormai disarmati ed avviati alle retrovie, ovvero, già prigionieri a tutti gli effetti.
Sarà perché si trattava di soldati, ma il silenzio incredibilmente colpevole è una vergogna inammissibile.
D'altra parte, siamo rimasti all'oscuro di un'altra strage, stavolta di civili e per opera dei tedeschi; vale a dire quella di Castiglione di Sicilia, nel mese di Agosto dello stesso anno.
Per ragioni che ancora oggi rimangono fosche, la cittadina è stata messa a ferro e fuoco con ben 16 morti e parecchi feriti. Meno male che nel 2002 vi è stato il riconoscimento della medaglia al valor civile per questa comunità.
Oggi, quando una parte del territorio ucraino decide di affrancarsi da un sistema ritenuto dispotico per unirsi ad altro che, mia sia consentito, non è certo famoso per le sue libertà e, soprattutto, di fronte alla liberazione (presunta) di popoli e territorio che, in fin dei conti, sembra non aspettino altro per potere scatenare lotte intestine e guerre fratricide, mi viene da riflettere: noi Siciliani, così come il resto d'Italia, nel 1943 abbiamo subito passivamente e ci troviamo oggi sull'orlo dell'oblio perché ignavi e senza spina dorsale?
Non è così!
Concordo col Presidente Giorgio Napolitano: è stato il prezzo che il Popolo italiano ha dovuto pagare ai vincitori; un prezzo altissimo e, alle volte inaccettabile, però chiaro segno che, a dispetto dei soliti pessimisti di turno e di professione, il nostro è un Popolo, un'insieme di persone che, pur coi distinguo territoriali, ha un senso di appartenenza radicato e “sa bene da dove viene”.
La sfida per il futuro: ius sanguinis, oppure, ius soli? Oppure . . .
Il Presidente
Diaspaccio dal fronte - "1^ Conviviale ...TANTE ALTRE NE SEGUIRANNO"
Non sono soggetto, tra i tanti difettacci che mi risconosco(no), ai facili trionfalismi, però la nostra prima conviviale, il primo appuntamento dell'anno per soci e familiari, devo ammettere che è stato un successone; vuoi per la bontà delle libagioni, per la disposizione in un'unica tavolata allestita con sobrietà, per l'entusiasmo della “prima volta”, l'esperimento è riuscito in pieno: come in occasione della cena del Convegno del maggio 2013, la prova provata è stata fornita dai commensali, i quali, ultimato il pranzo, hanno continuato a discutere beatamente e a nessuno è venuta la fretta di dovere scappare.
Un altro fattore che mi ha favorevolmente colpito è quello del numero dei partecipanti, infatti, nelle precedenti mie “vite” da dirigente di altre associazioni, il lunedì si iniziava con 100 partecipanti, il giorno del convivio andava bene se ci ritrovavamo in 70; stavolta l'esatto contrario, tanto che i poveri addetti alla sala hanno dovuto rivedere i posti a tavola e, addirittura, aggiungere un altro segmento.
Dei vari passaggi del pranzo vi dirò tra qualche giorno appena Arturo avrà "sviluppato il rullino", però ci tengo ad anticipare la fortissima richiesta di tutti perché a breve, se non a brevissimo, ci si riveda, anche solo per offrire un'altra occasione a chi non è potuto intervenire. Per cui, siccome si è deciso di unire l'aspetto della VISITA a quello del RISTORO, abbiamo già fissate come mete S. Marco d'Alunzio e Naso per l'interesse storico-architettonico, quindi, Alcara Li Fusi per quello paesaggistico, chiaramente indirizzati dai soci Martino Cinnera, Orifici (e gentile consorte), nonché dal duo Calcò – Nino Franchina.
Vediamo se altri soci di altre località amene si faranno avanti offrendoci “pacchetti vacanze”.
Arrivederci alla prossima puntata.
The End.
Il Presidente
Conviviale del 19 Gennaio 2014
UNIONE NAZIONALE UFFICIALI IN CONGEDO D'ITALIA
244^ Sezione di S. Agata Militello (ME)
-Conviviale del 19 Gennaio 2014 -
Cari Soci ed Amici,
con piacere, a nome anche dei componenti del Direttivo, Vi invito a
partecipare al pranzo conviviale che si terrà Domenica 19 Gennaio 2014, alle ore 12:30, presso il ristorante “La Finestra sul Mare”, a S. Agata Militello in Via Cosenz n.129.
Vogliamo ritagliarci uno spazio per incontrarci, soci e familiari, ad inizio d'anno, magari per discutere insieme della Sezione e, già dal 2015, aprendo una finestra culturale con interventi brevi su tematiche che andremo a decidere.
Per cominciare, in occasione di questo primo appuntamento, ci dedicheremo al <>, alla consegna di alcuni attestati conferiti dalla Presidenza nazionale, nonché all'esposizione del programma annuale: vi segnalo la ricorrenza del centenario dallo scoppio della prima guerra mondiale (sopra il logo delle commemorazioni) e l'iniziativa foto-espositiva tutta nostra “.. io che il militare … l'ho fatto”, senza trascurare alcune escursioni alla scoperta della nostra Storia e della nostra Isola.
In attesa di poterVi incontrare numerosi, invio i più cordiali saluti.
Acquedolci – S. Agata M.llo 7/1/2014
Il Presidente
S.Ten. Salvatore Caputo
E’ importante la cortese conferma della Vostra presenza e di graditi ospiti, al massimo entro Martedì 15 Gennaio p.v. a questa mail, oppure ad Antonio Pappalardo tel. 328.1234571, o a Riccardo Curasì tel. 345.2182343; con breve cenno di riscontro anche in caso di mancata partecipazione. Grazie.
Il costo del pranzo è di €. 25,00 pro capite.
Via Cesare Battisti, 24 – 98070 Acquedolci (ME)
telefax 0941 726544 - mobile 347 8726684
e.mail: sez.santagatadimilitello @ unuci . org
“SEMPRE NUOVI AUSPICI”
Già mi rimproverano di essermi concesso troppo tempo dall'ultima mia apparizione telematica, per cui, vedo di rimediare a questa mia mancanza profittando dei tantissimi spunti offertimi da queste festività natalizie ancora in corso.
Mi sia consentito un pensiero simpatico ai “mitici Draghi”, ovvero ai colleghi del <<gloriosissimo, insuperabile, inarrivabile … ecc. ecc.>> plotone della 4^ compagnia del 152° corso, con i quali, grazie all'ennesima trovata tecnologica (whatsapp), in questi giorni abbiamo avuti contatti serratissimi, tutti all'insegna di quella amicizia inossidabile maturata in mezzo alle lacrime e al sudore in quel di Cesano di Roma: Tobruch!!!!.
Per il resto, sempre grazie ad internet, ho avuto il piacere di contattare ed essere contattato da moltissimi presidenti di sezione della Penisola; certo, l'augurio telefonico materializzatosi nella voce inconfondibile del ns. delegato regionale, Gen. Consolini, rimane sempre quello più efficace e simpatico, segno dell'interessamento costante da parte dei nostri organi periferici e centrali.
Il 2013 si è chiuso con due manifestazioni di elevatissimo spessore, entrambe a carattere evocativo del decennale della strage di Nassiryia: la prima a S. Agata Militello, a cura della locale sezione dei CC in congedo; la secondo a San Fratello presso le Scuole per una borsa di studio indetta dalla famiglia del compianto Brig. CC Ivan Ghitti.
In entrambi i casi, purtroppo, non mi è stato possibile presenziare, però, in omaggio all'antico detto che “ogni male non viene per nuocere”, la ns. Sezione ha saputo rispondere nelle maniere sue consone, ovvero, con una delegazione che ha interpretato l'invito sotto l'aspetto impeccabile della forma e entusiastico della partecipazione: inutile dire che, proprio in ragione di dette peculiarità, la ns. presenza è richiesta e gradita in ogni dove.
Infine, a chiusura d'anno, insieme ai rappresentanti della sez. provinciale della Ass. Naz. Combattenti e Reduci, ho assistito alla presentazione della II edizione dell'Enciclopedia Nasitana: l'opera meritoria di C. Calcerano e G. Maneri è quella di avere confezionato un'opera multimediale di proporzioni monumentali e di fondamentale importanza per la Comunità nasense, ma che riesce a valicare i confini prettamente cittadini, il tutto in omaggio alla Storia (con la S maiuscola) che diventa realtà, substrato che ci indica da dove veniamo e non scade in un semplice ricordo che rischia di sbiadire.
Concludo con un augurio rivolto a tutti gli Associati e ai lettori, anche occasionali, di questa nostra finestra aperta sul mondo, affinché il 2014 dia quei segni di ripresa economica da molti fortemente auspicati, il tutto, chiaramente, “condito” da quel pizzico di buona salute che non guasta mai.
A presto.
Il Presidente
“BIS TRIS QUATER”
Ho anticipato nel mio scritto precedente che la mattinata del 4 Novembre, com'é ormai abitudine, è proseguita ad Acquedolci, dove, a dire il vero, sotto la regia dell'amico Ciro Artale, è stata stoppata la cerimonia proprio davanti al Monumento ai Caduti per attendere l'arrivo del nostro picchetto.
Nella mia Città, non nascondo l'emozione, per la prima volta e da presidente della Sezione, ho comandato il picchetto di noi Ufficiali, funzione questa che delego normalmente al Magg. Calogero Travagliante: sotto un sole cocente, più da estate ferragostana che sammartinese, abbiamo fatto un figurone e ci siamo esaltati al cospetto di una piazza gremita, soprattutto di bambini sventolanti il tricolore, grazie pure alla presenza del rinato gruppo bandistico locale. D'altra parte, presente il Comandante della Stazione CC, M.llo Porracciolo, l'Amministrazione Comunale, le Scuole di ogni grado, non siamo passati inosservati neanche nel parterre delle autorità grazie all'amico Gen. Sidoti e al presidente emerito Cono Benedetto.
Anche in questa occasione di notevole spessore è stao il discorso del Sindaco, Avv. Ciro Gallo, incentrato sulla storicità dell'evento e sull'importanza che i giovani curino il ricordo per apprezzare il presente ed evitare che il sacrificio di tanti vada vanificato.
Neanche il tempo di riposarsi che, nel pomeriggio, ci siamo sdoppiati in quel di Alcara Li Fusi e Caronia.
Il Col. Salvo Scafidi, il S.Ten. Salvatore Calcò e il M.llo Nino Franchina, hanno “spalleggiato” il Gen. Sidoti nell'importante appuntamento alcarese che si è sviluppo in più tappe: ospitati dall'Amministrazione Comunale, con in testa il Sindaco, Dr. Nicola Venaria, davvero emozionante è stato il passaggio innanzi il Monumento ai Caduti che, chiaramente, in tutte le tappe del nostro giro nebroideo, ha funto da luogo della memoria. Insieme agli altri interventi, davvero toccante (e ne ho reperita una copia trascritta) è stato il discorso del socio Nino Franchina, il quale, vivificando le proprie parole, ha toccate le corde del cuore e dell'anima dei presenti, non limitandosi all'aspetto emotivo ma contestualizzando all'epoca che viviamo i valori quali Patria e Bandiera.
Io, insieme al S.Ten. Giuseppe Arcidiacono, ho risposto all'invito del Sindaco di Caronia, Arch. Calogero Beringheli, il quale, a dire il vero, ha reclamato a viva voce la nostra presenza. E così è stato: in divisa i predetti e il Magg. Calogero Travagliante, sull'altare il cappellano socio don Antonio Cipriano, presenti tutte le Forze dell'Ordine e le Autorità Civili.
Don Antonio, con la sua verve decisa, si è profuso in un'omelia davvero pregevole, sia sotto l'aspetto dei contenuti a carattere religioso che civile. Concetti inneggianti alla libertà e alla democrazia, ribaditi, seppure in forma diversa e mai ripetitiva, anche dal Sindaco davanti al locale Monumento ai Caduti. Il far della sera, una leggera brezza levatasi nell'occasione, hanno creata la giusta atmosfera per la fine di una giornata importante, nel corso della quale i soci della Sezione si sono spesi senza riserve nel testimoniare l'attaccamento ai Valori fondanti la nostra Patria.
Il Presidente
Dispaccio dal Fronte n. 1
“una e quadrina”
Avrei voluto rapportare le importanti giornate del 2 e 4 Novembre subitaneamente, però non mi è stato possibile e così comincio ora, concedendomi altre puntate. Il giorno dei morti, come accade ormai da tempo, siamo gli organizzatori della cerimonia religiosa presso il camposanto di S. Agata Militello: sul solco di una tradizione ormai consolidatasi, è un appuntamento a cui nessuno manca; l'Amministrazione Comunale e tutte le Forze dell'Ordine sono presenti, così come i nostri "cugini in congedo" dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia.
More solito, si è iniziato con la deposizione di una corona d'alloro da parte del Sindaco al “nostro” monumento ai caduti (tra breve cureremo la riedizione dell'opuscolo bellissimo pubblicato in occasione dell'inaugurazione), quindi, il nostro cappellano e arciprete della Chiesa Madre, p. Daniele Collovà, ha celebrato Messa innanzi ad una moltitudine di persone: ero presente col nostro “arzillo” presidente emerito, Cono Benedetto, con i “fidi ed inossidabili” Giuseppe Arcidiacono e Salvo Scafidi, per giunta con l'appoggio marino di Calogero Proto, a quella che rimane una la cerimonia partecipata soprattutto spiritualmente, in ciò aiutata dall'omelia del nostro cappellano, come al solito, priva di fronzoli e con messaggi universali che oltrepassano l'ambito strettamente religioso. Lunedì 4, dopo svariati anni, si è rifatto vivo il grimpeur Paolo Campanella che ha sfoggiato una forma fisica e una divisa praticamente perfette, per cui, insieme agli altri colleghi, Magg. Calogero Travagliante, Ten. Francesco De Gaetano e S.Ten. Giuseppe Arcidiacono, mi sono limitato a fare da controfigura: tutti guardavano lui, tanto che s'é tenuto le fotografie che ancora aspettiamo ma che si è premurato di pubblicare a tempo di record su facebook - VANESIO.Ad ogni modo, in occasione della Santa Messa, l'officiante p. Daniele, puntuale più di un cronografo svizzero, non ha mancato di sottolineare l'importanza vitale della presenza delle scolaresche santagatesi; quindi, dopo la recita delle preghiere dei vari Corpi, finita la celebrazione, sulle note del “Piave” musicate dalla locale banda musicale, il corteo si è diretto al Monumento ai Caduti, ove, dopo la deposizione delle corone di alloro (perfetti i nostri soci M.llo Nino Franchina e Ten. Franco Fabio), abbiamo avuto modo di apprezzare l'intervento del Sindaco, Dr. Carmelo Sottile, il quale, nel ricordare l'anniversario dei caduti di Nassiriya e gli ultimi eventi luttuosi del contingente italiano all'estero, ha sottolineato l'importanza di questa FESTA celebrata in tutte le piazze d'Italia.Prima di concludere, voglio riferire della presenza “fissa” del S.Ten. Medico Michelangelo Marullo (classe 1927) che, pure quest'anno, non ha mancato di gratificarci con la sua garbata presenza, senza scordare l'opera preziosissima del vessilliere col fez, Renato Giuffrida.
Nelle prossime puntate vi dirò della trasformazione della Sezione da UNA in QUADRINA, visto che siamo stati capaci di presenziare, quasi in contemporanea, pure ad Acquedolci, Alcara Li Fusi e Caronia.
Comodi, comodi!!
Il Presidente
“Le buone nuove”
Febbraio 2014
- Auguri alla famiglia del Ten. Carlo Ricca per la nascita del piccolo Alberto; felicitazioni alla mamma Cristina e al papà Lucio;
- Auguri alla famiglia del S.Ten. Riccardo Curasì per il 18° compleanno della "musicista" Angelita;
Novembre 2013
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è nato FRANCESCO, figlio del socio S.Ten. CC Emidio Riolo: un calorosissimo benvenuto al neonato e un augurio di cuore al papà e alla gentile Sig.ra Ilaria;
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felicitazioni alla D.ssa Clelia Marchese, figlia del socio Ten. Paolo, laureatasi in “ Beni Culturali – indirizzo Archeologico”.
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LA REDAZIONE SI IMPEGNA A PUBBLICARE TUTTI GLI EVENTI CHE VEDONO COINVOLTI I SOCI E I LORO FAMILIARI.
“SIAMO ANCORA A ZERO, ANZI, SOTTOZERO”
In questo periodo invernale in cui, dalle nostre parti, ad imperversare è lo scirocco e giammai la tormenta di neve, il titolo di questo ultimo dispaccio è riferito alla sconcertante situazione dei nostri due fucilieri del BTG “San Marco” in India: il capo di prima classe Massimiliano Latorre e il secondo capo Salvatore Girone.
Gli ormai tristemente famosi “due marò” dell'affaire indiano, dei quali, dopo due anni, la nostra diplomazia (con la “d” minuscola) si è ricordata e, finalmente, pure il Presidente della Repubblica ha iniziato a tuonare per una vicenda risalente al 25/2/2012, e di cui, ancora oggi, non si conoscono nemmeno i capi di imputazione che possano giustificare la messa agli arresti di due soldati italiani in terra straniera.
Rifacendomi al presidente nazionale di “Marinai d'Italia”, Amm. Paolo Pagnottella (memorabile il suo editoriale dell'Agosto/Settembre 2012), prima dell'inizio della nostra conviviale di qualche giorno addietro, ho manifestato il mio personale disappunto per una vicenda che, ormai, ha oltrepassato ogni limite di decenza istituzionale e giuridica.
La nostra Sezione, a partire da oggi e sino a quando non ritorneranno in Patria i nostri fucilieri della Marina, esporrà sul sito internet il nastro giallo di protesta, sperando che non si tramuti in rosso - vergogna.
Non voglio scendere nel merito di una questione che, purtroppo, è sempre più un affare diplomatico che altro, però ritengo importanti due notazioni a carattere giuridico che, a parer mio, condensano l'illegittimità di una situazione inaccettabile: Italia e India hanno ratificato entrambe la Convenzione di Montego Bay del 1982, che ha sostanzialmente ratificato lo JUS COGENS, ovvero, il “principio del fine territoriale”; in base a queste norme di diritto internazionale, si badi bene, la Enrica Lexie su cui lavoravano i due marò non poteva essere inseguita, costretta ad ormeggiare nel porto indiano di Kochi, tenuta sequestrata per più mesi.
Sempre in ragione delle anzidette norme, i due nostri marinai possono essere giudicati esclusivamente da un Giudice italiano perché, in quella occasione tragica (non dimentico che sono morti due pescatori), i navigli erano in acque internazionale e i due fucilieri si trovavano a bordo di una nave battente bandiera italiana.
Queste poche righe non possono e non vogliono essere una sentenza di assoluzione per Girone e Latorre, piuttosto rappresentano il condensato di valutazioni oggettive che, mi sia consentito, bocciano senza possibilità d'appello l'ipotesi bislacca della ipotizzata accusa di pirateria.
Andiamo a riprenderci i nostri uomini.
Il Presidente
"Dispacci dal Fronte"
L'opera meritoria di alcuni Soci impegnati nella progettazione del nostro sito, consente oggi di aprire una finestra di dialogo “Direttivo / Soci” estremamente rapida che va a tutto vantaggio della Sezione.
Intendo utilizzare questo spazio per imbastire un rapporto amicale con soci e conoscenti, nella speranza di incuriosire gli internauti e attirarli sul nostro sito: la cronaca semiseria, a volte scanzonata se non romanzata, degli accadimenti della 244^ Sezione UNUCI, saranno il frutto delle tante esperienze vissute e messe insieme e che tenterò di condensare in parola; per questo, mi farebbe piacere leggere pure qualche intervento dei nostri associati.
Benvenuti sul sito ufficiale dell'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia - Sezione di Sant'Agata Militello
Soci e visitatori, vi diamo il benvenuto sul nostro nuovo sito.
Stiamo provvedendo ad arricchire il portale con nuovo materiale ed altre funzionalità. Nel frattempo, vi auguriamo buona permanenza.
Operazione Husky - 70° anniversario dello sbarco alleato in Sicilia
Si è svolto sabato scorso, 11 maggio, alle ore 17.30, presso la Sala dei Principi del Castello Gallego, il convegno, organizzato dall’UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in congedo d’Italia), dal titolo “Operazione Husky – 70° anniversario dello sbarco alleato in Sicilia”. All’interno dello stesso ha avuto luogo la cerimonia per la consegna delle benemerenze al Presidente Emerito Tenente Prof. Cono Benedetto, al socio Agostino Buono, ed al socio sen. Bruno Mancuso.